Il sale della terra

Gesù disse ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma se il sale perdesse il sapore, con che cosa lo si potrà render salato? A null'altro serve che ad essere gettato via e calpestato dagli uomini. 
Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città collocata sopra un monte, né si accende una lucerna per metterla sotto il mòggio, ma sopra il lucerniere perché faccia luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli»

Sale e luce sono strettamente collegati. Il Sale, la Sapienza di Dio nell'uomo dipende sempre dalla quantità di Luce presente nel cuore dell'uomo.

Dove non riusciamo a scorgere bellezza abbiamo una lezione da apprendere, una porzione di coscienza da ampliare.
Non è il mondo ad essere sbagliato, non è la natura intima dell'uomo che va riveduta e corretta.
Il dolore è una modalità di percezione e non c'è altro modo per guarirlo se non quello di vederlo in modo diverso, sviluppare nuovi occhi in grado di accogliere ed abbracciare piuttosto che indugiare nella dinamica del rifiuto.
L'ingiustizia, la bruttura è infatti negli occhi di chi osserva, nel sistema di regole attraverso il quale abbiamo deciso di catalogare il mondo, ed è chi osserva - in definitiva - a dover prendere la decisione di lasciare andare il suo dolore e guardare alla vita in maniera diversa.
 

Le leggi che regolano il mondo sono per lo più le stesse leggi che governano la vita di ogni singolo essere umano presente sul pianeta fintanto che si trova a stazionare esclusivamente sul piano della personalità, e si basano sul sospetto, sulla sfiducia, sulla divisione e sulla paura.
Al contrario, le leggi dello Spirito si fondano sulla fiducia e sulla compassione e si rivolgono a quella parte amorevole e accogliente che vive in ogni cuore, che trascende la programmazione e la lotta per la sopravvivenza, e che è pronta in ogni momento e circostanza a vedere il bello che c'è in ogni persona ed ogni situazione e a tirarlo fuori per coglierne il succo.

"L'altro riflette le tue ombre e rende più rapida la tua ascesa"
(Il libro di Draco Daatson)
 

Non esistono nemici là fuori...ciascun fratello o sorella, per quanto arrabbiato, deluso, affranto, spaventato o sconvolto è soltanto uno specchio e merita il nostro rispetto e la nostra compassione.
Non esistono nemici lì dentro...la frammentazione, la continua lotta interna tra ciò che è e ciò che vorremmo che fosse non fa che mantenere in vita e ingigantire quegli stessi aspetti che vorremmo eliminare e che in definitiva non chiedono altro che essere amati e accettati come qualsiasi altra cosa presente nel creato.
Quando re-agiamo secondo i programmi automatici di rifiuto/disprezzo/repulsione rendiamo il mondo un posto denso, fatto di vibrazioni pesanti.
Quando agi-amo in modo amorevole e pronunci-amo parole d'amore nei confronti di noi stessi e degli altri, lo Spirito risiede in noi e viene ridestato negli altri.
Allora sì-amo la luce del mondo, e la realtà fisica non è più densa e pesante come prima. Questo è il significato esatto della parola "ascensione".

Quando siamo nell'amore, i corpi e il mondo stesso vengono elevati e pervasi di luce. La realtà che appare dinanzi ai nostri occhi quando c'è lo Spirito nel nostro cuore e nella vostra vita non è la stessa che vediamo quando siamo preoccupati dei bisogni del nostro "io". Il mondo che vediamo quando doniamo amore non è lo stesso mondo che vediamo quando lo chiediamo.

Ho passato anni a detestare quelle parti di me che giudicavo sbagliate e che creavano gli eventi che definivo spiacevoli, senza rendermi conto che in realtà esse costituivano il materiale di gran lunga più prezioso per portare a compimento l'opera alchemica.
 

"Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico; ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori, perché siate figli del Padre vostro celeste, che fa sorgere il suo sole sopra i malvagi e sopra i buoni, e fa piovere sopra i giusti e sopra gli ingiusti. Infatti se amate quelli che vi amano, quale merito ne avete?"
(Mt 5, 43-46)

Fintanto che l'amore non rappresenta per noi nient'altro che un concetto, un'idea, finiamo per convincerci che si tratti di qualcosa che vada in qualche modo meritato secondo criteri di perfezione del tutto arbitrari e privi di fondamento.
Siamo costantemente focalizzati sulla mancanza, quando in verità l'amore autentico non cataloga e non fa selezione, non opera scelte in base a preferenze o avversioni di sorta.
Tanto più ci sentiamo in basso rispetto al nostro centro, tanto più dobbiamo ricordarci che è proprio quello il momento di amare più forte.

Siamo la presenza dell'amore nel mondo, ecco cosa siamo!

Tutto il resto non è che illusione.

Roberto