La sindrome della crocerossina (o del Supereroe)

20.07.2016 22:20

"In genere è per mestiere disposto a sacrificarsi chi non sa altrimenti dare un senso alla sua vita."

Cesare Pavese

 

Le riconosci dal fatto che sono sempre pronte ad assumersi la responsabilità del caso umano di turno, vogliono disperatamente occuparsi di qualche bisognoso, e se qualcuno necessita del loro sostegno e supporto fisico, morale o psicologico, non esitano un solo istante a rendersi disponibili.
Non possono sottrarsi a questo impulso che le fa sentire utili, importanti, capaci, e senza rendersene conto hanno spesso più bisogno loro di qualcuno che chieda aiuto che non il richiedente stesso.
Non è raro infatti che questo tipo di donne dedichi molte ore ad attività di volontariato e assistenza, cercando inconsciamente situazioni nelle quali rendersi addirittura indispensabili.

Non è affatto raro che abbiano avuto genitori immaturi dei quali si sono dovuti occupare sin da piccoli.
Figlie che hanno fatto da mamme alle loro madri, figli che hanno preso sulle proprie spalle il carico di un marito e di un padre assente sia fisicamente che in ambito affettivo, assumendosi un ruolo che non gli competeva e che li ha visti costretti a saltare tappe imprescindibili ai fini di una sana e corretta crescita emotiva.

In queste persone la confusione regna sovrana, chi avrebbe dovuto occuparsi di loro non lo ha fatto, ma al contrario, ha abusato delle loro risorse al punto da lasciarli privi di energie e incapaci di comprendere ed esprimere i propri bisogni primari.
Chi ha vissuto questo genere di dinamica è inconsciamente convinto che non abbia altro modo di ricevere amore che occupandosi di qualcuno, dando tutto sé stesso fino al limite dell'umana capacità e oltre, tanto da incappare continuamente in relazioni affettive che ne annullano la personalità in favore di quella dell'altro, in un crescendo di morbosità e follia che non di rado finisce col minare alla radice il senso del proprio valore personale, innescando un gioco al massacro all'interno del quale vittima e carnefice si avvicendano di continuo.

Ho parlato prevalentemente al femminile poiché le donne, vuoi per la loro naturale propensione all'accoglienza e all'accudimento, vuoi per la loro predisposizione biologica ad occuparsi di altri esseri umani, soffrono in misura maggiore di quella che in psicologia viene appunto definita "sindrome della crocerossina", ma la realtà è che anche l'uomo ne è affetto, anche se con caratteristiche e modalità differenti.
Nell'uomo infatti, la tendenza è quella di avvicinarsi a donne da salvare, problematiche e irrisolte al punto giusto così da potergli fornire l'occasione di dimostrare a sé stesso di essere virile quanto basta per essere annoverato di diritto nella categoria "veri maschi".
Si tratta del mai tramontato mito del superuomo Nietzscheiano all'ottava bassa, tanto che potremmo definirla sindrome del salvatore o del supereroe, con la sottile differenza che molto spesso ha bisogno di salvare il mondo chi deve compensare la frustrazione di non riuscire a salvare sé stesso.

Il primo e fondamentale passo da compiere se si vuole sperare di uscire da questa dinamica sfiancante e distruttiva è quello di rendersi consapevoli che il nostro cercare a tutti i costi di sentirci utili e di renderci indispensabili deriva da un profondo disprezzo e senso di inutilità nei confronti di noi stessi.
Da qui il bisogno di approvazione e di riconoscimento, il faticoso e malcelato tentativo di piacere a tutti e di non deludere nessuno, che guarda caso conduce spesso e quasi in maniera chirurgica al risultato opposto.

Voler salvare gli altri è spesso il segno inequivocabile del profondo senso di colpa e di inadeguatezza che caratterizza la nostra esistenza, quasi come non ci sentissimo in diritto di stare al mondo se non attraverso una sorta di espiazione continua e autoimposta che si traduce poi in disponibilità illimitata e senza riserve. Crediamo ciecamente di dover essere buoni e di doverci comportare in una certa maniera per poterci sentire meritevoli della considerazione e dell'amore altrui, nonché del nostro. Chi si trova a vivere in questo stato ha una bassissima stima di sé, derivante da un altrettanto bassa consapevolezza dei propri mezzi, del proprio valore e dei propri talenti. Dovendosi costantemente occupare delle esigenze degli altri, costoro hanno disimparato ad ascoltare le proprie, affidando totalmente all'esterno il compito di fornirgli l'immagine che hanno di sé stessi.

Ciò che da fuori può venire erroneamente percepito e interpretato come bontà, nobiltà d'animo, capacità di amare incondizionatamente e senza chiedere nulla in cambio è in realtà molto spesso totale mancanza d'amore e di rispetto per sé stessi, inconsapevolezza delle proprie dinamiche e incapacità di ascoltarsi.
Quelle che appaiono come qualità e che potenzialmente lo sono, al momento ne indossano soltanto la veste.
Esse costituiscono il materiale grezzo, il blocco di marmo dal quale estrapolare l'opera d'arte una volta tolto il superfluo. Le vicende della vita si vanno esplicando in un movimento a spirale che trova sovente il suo culmine nel manifestare le medesime attitudini e qualità dalle quali era partito, ma con una consapevolezza più ampia, tale da farle sembrare diverse, al pari del diamante che esprime un valore differente a seconda della purezza, del taglio, del colore e dei carati.

All'inizio non sarà facile, occorrerà spezzare le catene di anni e anni di condizionamento e cristallizzazione della dinamica.
Avremo bisogno di tutta la nostra capacità di osservarci e della ferma volontà di uscirne definitivamente, come quando si desidera guarire con tutte le proprie forze da una patologia invalidante, magari facendosi aiutare da un terapeuta, o comunque da qualcuno che abbia già percorso il sentiero e ne conosca la strada.
Al pari di una tossicodipendenza, le caratteristiche principali (e il più delle volte disfunzionali) della personalità sono tanto più difficili da sradicare quanto più a lungo hanno stazionato indisturbate al nostro interno creando dei veri e propri solchi nella nostra coscienza.
Per questo non è affatto semplice modificare un comportamento vecchio di anni, così come una volta imparata una certa strada si tende sempre a ripercorrerla per comodità, evitando la possibilità di spiacevoli sorprese.

L'Anima ama fare esperienza di cose nuove, la personalità le rifugge con tutta sé stessa nel tentativo di mantenere tutto così com'è per non dover affrontare l'incertezza che i cambiamenti comportano.
Naturalmente non c'è da ingaggiare alcuna battaglia contro gli aspetti della personalità che troviamo scomodi o spiacevoli, il "come dovrei essere" è una trappola che miete una sola vittima, noi.
Tutto quello che siamo e che siamo stati ci è servito a giungere qui dove siamo ora, è bellissimo e merita comunque di essere onorato e ringraziato con tutto l'amore e la riconoscenza di cui siamo capaci.
Ciò che di più autentico chiede di venire alla luce, gradualmente si farà largo tra le macerie ed emergerà dall'abisso in tutto il suo splendore... so che è così, non può che essere così.

 

Roberto

 

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Il 15 settembre uscirà il mio libro dal titolo "Ogni Cuore un Percorso", è un libro che ha l'energia della mia ricerca di questi anni e che spero possa rappresentare un approccio, un primo passo verso se stessi, per tutti coloro che cercano uno spiraglio di luce nel buio di quest'epoca così travagliata, ma anche così ricca di opportunità.
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Qui puoi ascoltare le registrazioni delle serate che ho tenuto su "web radio visione alchemica":

www.spreaker.com/user/5970083/roberto-senesi-vivere-con-fede-affidarsi

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www.spreaker.com/user/5970083/linda-molin-e-roberto-senesi-essere-e-fa

www.spreaker.com/user/5970083/domenico-lisi-e-roberto-senesi-le-ferite


 

APPUNTAMENTI DA SEGNALARE
 
 

11/09/2016
Daniel Lumera, "La cura del perdono"
Seminario teorico/esperienziale
Sala Convegni di Rossetto Group, via Friuli 5 - 37060 Lugagnano di Sona (VR)
10.00 - 18.30
Per info potete scrivere a: senesiroberto@yahoo.it
Oppure a: paolaf77@gmail.com



 
 
 Pergine Valsugana il 16-17-18 settembre in un luogo incantevole.
Ci saranno molti stimati relatori, formatori, medici, filosofi, sociologi e psicologi tra i quali Corrado CeschinelliAndrea Zurlini, Jacopo Fo, il professor Krishna, Matteo Corbucci, il dottor Maurizio Grandi, nonché io e Paola Ferraro che terremo un intervento dedicato all'educazione all'amore nella giornata di sabato 17.
Sarà un weekend davvero bello e ricco di contenuti in una cornice fantastica.
Trovate info e contatti nell'immagine sotto.
Questo il link al sito: https://www.iniziativeeducative.it/programma-convegno/


Bologna - 9 Ottobre 2016
Ecco la prima tappa del Viaggio "Ogni Cuore un percorso".
Roberto Senesi , Andrea Zurlini , Walter KlinkonDomenico Lisi , Giorgia Sitta e Corrado Ceschinelli porteranno gli ingredienti dei loro percorsi personali per creare insieme a voi una giornata... dai toni brillanti!

Si aprono le iscrizioni presso Kebrilla 
info@kebrilla.it
3385213787

Posti limitati

 


 

Evento facebook: www.facebook.com/events/317378785273258/?active_tab=posts

 

Contatti

Senesi Roberto senesiroberto@yahoo.it